L'acquisto della MTB

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L'esperienza insegna che, con un mezzo inadeguato, si rischia di farsi male, o nella migliore delle ipotesi, …di tornare a casa a piedi! Questo non vuol dire che per acquistare un mezzo adeguato si debba spendere una fortuna; ci sono prodotti onesti che, senza farvi andare in rovina, vi permetteranno di iniziare con tranquillità a percorrere (quasi) qualunque sentiero. Fate attenzione alla competenza del venditore a cui vi rivolgete: purtroppo, non tutti i negozianti hanno le idee chiare sull'utilizzo della MTB. Vi conviene prima farvi un'idea precisa delle vostre necessità e del tipo di escursionismo che vi piacerebbe affrontare, e poi cercare un mezzo adatto. Per praticare questo sport, è necessaria una MTB robusta ma, per quanto possibile, non troppo pesante: è proprio questo l'aspetto che "costa caro", poiché i materiali e le lavorazioni che soddisfano questo semplice requisito, sono costosi. Comunque, dato che non siamo interessati, come dicevo in precedenza, alle prestazioni agonistiche, sarà sufficiente rimanere in una fascia di peso ragionevole. Apro una parentesi sulle tipologie di MTB attualmente più usate:

  • a) "front (suspended)" ovvero con forcella anteriore ammortizzata;
  • b) "full (suspended)" ovvero "biammortizzata", come la precedente ma con sospensione anche alla ruota posteriore.

La prima risulta, a parità di prezzo, più leggera, mediamente un pochino più performante in salita, e meno bisognosa di manutenzione. La seconda, invece, garantisce indubbi vantaggi in discesa, ma non solo: più confort nelle lunghe percorrenze, più trazione in tutte le condizioni di fondo sconnesso, ed attenua le conseguenze di tipo fisico dovute ai ripetuti colpi, sobbalzi e vibrazioni che il biker subisce nel fuoristrada. Vantaggi e svantaggi delle due tipologie quasi si equivalgono: diciamo che, per iniziare, a meno che non abbiate già le idee molto chiare sul vostro coinvolgimento futuro in questo sport, conviene orientarsi verso una onesta "front", salvo poi, in seguito, valutare un acquisto più sofisticato. Per capire di cosa stiamo parlando, vi potrei consigliare di fare visita al punto vendita di una catena di negozi tipo "Nencini Sport" o, meglio ancora, "Decathlon". Quest'ultimo, in particolare, avendo un campionario di MTB monomarca (la propria), permette di valutare i costi dei vari allestimenti e delle diverse soluzioni telaistiche. Sono convinto che, per l'entry level, le MTB proposte da Decathlon siano tutte molto valide, ed ognuna risulta concorrenziale nella sua fascia di prezzo. In merito a questo aspetto, quello economico, personalmente consiglierei di non scendere sotto un limite minimo di 800/900 €, meglio spendere qualcosa in più che essere costretti a cambiare bici o suoi componenti dopo poco tempo, per inadeguatezza degli stessi.
Detto questo, vediamo quali particolari debbono essere valutati nell'acquisto. Su alcuni aspetti non sto a dilungarmi, in quanto sono abbastanza standardizzati (almeno nella fascia di prezzo in questione):

  • Cambio e trasmissione (la "guarnitura", ovvero pedivelle e corone, la catena, i pignoni , il "deragliatore" anteriore e quello posteriore ed i rispettivi comandi al manubrio): ormai funzionano bene ed hanno tutti 3x9 rapporti. Per i pedali vi rimando al capitolo su vestiario e scarpe;
  • Ruote (cerchi, mozzi e coperture): vale lo stesso discorso. Uniche varianti sono le gomme "tubeless", senza camera d'aria, che necessitano di cerchi appositi e garantiscono una resistenza migliore alle forature. Può essere un upgrade successivo, ma se ci sono già… Altro aspetto è la predisposizione dei mozzi all'impiego dei freni a disco, di cui al punto successivo;
  • Freni: "v-brake" è lo standard. Gli impianti a disco, però, stanno pervadendo il mercato, assicurando prestazioni migliori specialmente in condizioni di terreno fangoso, con un aggravio di peso irrilevante. Ci sono modelli dal funzionamento idraulico oppure meccanico: in fascia economica preferirei un buon impianto meccanico ad uno idraulico "a risparmio", anche se gli idraulici mod. Deore della Shimano, ad esempio, pur costando relativamente poco, sono molto affidabili. Se il budget lo consente, è un "lusso" sul quale spenderei volentieri qualcosa;
  • Sella, manubrio, "pipa" ovvero attacco manubrio: sbizzarritevi, l'importante è la comodità, che deriva anche e soprattutto dalla posizione che questi componenti vi fanno assumere durante l'azione pedalatoria;
  • Forcella: su questo componente mi soffermerei un attimo. Le "forche" rigide sono un ricordo ancestrale, e così anche le forcelline con l'ansia della leggerezza a tutti i costi, a base di elastomeri e con escursioni ridicole (50/70 mm.): esse possono sembrare un passo avanti notevole dal rigido pezzo di metallo di prima, ma dobbiamo provare una delle più recenti forcelle da 100/120 mm. (misure ancora giuste per rimanere in ambito escursionistico) per capire quanta sicurezza e padronanza del mezzo possono dare. Comunque, le caratteristiche da tenere d'occhio in questo fondamentale componente della MTB, oltre all'escursione, sono: rigidità torsionale, cioè la capacità di trasmettere senza flessioni alla ruota anteriore la direzione dettata dal manubrio (basta provare a forzare quest'ultimo da una parte o dall'altra con la ruota bloccata lateralmente); la fluidità dell'affondamento, specie nei primi centimetri, che è più importante della quantità totale di escursione offerta; le possibilità di regolazione. Su questo ultimo aspetto debbo dire che è molto di moda il bloccaggio ("lock-out"), spesso comandato da una levetta al manubrio: tale opzione, sbandierata come toccasana irrinunciabile, è il più delle volte superfluo, nonché possibile fonte di guasti. Con una forcella efficacemente settata ed una azione pedalatoria corretta, la necessità di lock-out è quasi inesistente. Altro discorso vale per la regolazione del ritorno ("rebound", lo smorzamento della fase di estensione), che è bene che sia presente ed esterno alla forca. Altra caratteristica molto utile per ottenere una ottimale funzione ammortizzante è la possibilità di regolare la durezza, e di conseguenza il "sag" (affondamento iniziale della forca, dovuto al solo peso del biker in sella). Con l'elemento elastico costituito da una molla, tale risultato si ottiene abbastanza difficilmente, visto che il pomello di precarico ha un raggio d'azione molto limitato, e bisognerebbe trovare una molla esattamente "su misura" per il proprio peso. Da questo lato sono insuperabili le forcelle che usano come elemento elastico l'aria: basta l'apposita pompetta per trovare, con un po' di pazienza, l'esatta durezza necessaria. Quest'ultimo tipo, poi, ha il pregio di essere anche un po' più leggero dell'altro, cosa che non guasta mai.
  • Telaio: delle tipologie abbiamo già parlato, per il materiale è ormai quasi universalmente utilizzato l'alluminio, che ha superato i propri difetti grazie a lavorazioni e saldature particolari, esaltando i vantaggi di leggerezza e durata.

Come norma generale, infine, ricordiamo che la "bontà" di una MTB si misura sul suo componente qualitativamente più scarso: è importante l'equilibrio, l'omogeneità tra telaio, forcella e gruppo di montaggio. E' inutile avere un buon telaio con una forcella inefficace e viceversa, o un buon impianto frenante con copertoni da due soldi.

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